La struttura di questa fase formativa è stata pensata in maniera dinamica, per adattarsi alla particolarità culturale di ogni paese e dei suoi partecipanti.
Siria
Il team siriano comprende un gruppo di giovani studenti di 14 anni provenienti dalla città di Qamishli, situata nel nord-est della Siria, a 25 km a ovest di Tell Mozan. Il gruppo di otto studenti è stato diviso in due, per avere sufficiente spazio di dialogo con ciascun partecipante durante gli incontri. La maggior parte delle riunioni si è svolta in inglese per migliorare il livello linguistico dei partecipanti, che è un fattore chiave negli incontri a quattr'occhi.
Le nostre esperienze precedenti e il lavoro svolto in Siria ci hanno insegnato quanto sia difficile insegnare l'archeologia e un passato così antico. Per molte ragioni, che qui non menzioneremo, il rapporto tra i siriani e il patrimonio archeologico è in qualche modo assente. Eravamo consapevoli che l'approccio che avremmo seguito sarebbe stato decisivo per il successo o il fallimento del progetto. Abbiamo quindi prestato molta attenzione a non trasformare questa esperienza in una lezione di storia. Ritenevamo fondamentale mantenere gli studenti in una relazione interattiva rispetto alle informazioni archeologiche, e volevamo aiutarli a sviluppare le loro conoscenze stimolando la loro curiosità e le loro domande. Pertanto, abbiamo iniziato la formazione ufficialmente come segue:
'C'era una volta una città forte chiamata Urkesh, governata da un re chiamato Tupkish e dalla sua bella regina Uqnitum...' La città antica si trova a 25 km a ovest della vostra città: provate ad immaginare com'era la vita nell'antica Urkesh e ponete a noi - gli archeologi - le vostre domande e curiosità per scoprire la sua storia, così da poter scrivere insieme la storia di Urkesh.
Ecco alcune delle domande che ci hanno fatto:
- Quando è iniziata la storia di Urkesh? Perché l'hanno costruita qui? Quando è finita e perché? Quale religione osservavano? Quante religioni c'erano? Quante etnie c'erano? Era famosa tra gli altri regni? Quali risorse aveva per costruire un regno così forte?
- Sapevano scrivere? La loro lingua era l'arabo antico? Quante tavolette hanno trovato gli archeologi?
- Hanno mai vissuto una guerra? Sono stati in grado di prosperare dopo la crisi?
- Come hanno fatto a lasciare un resoconto della loro vita? Come siete stati in grado di ricostruire la loro storia? Tupkish era un re forte ed era amato dal suo popolo?
- Come comunicava il re con il suo popolo? Che rapporto avevano? Qual era il sistema di comunicazione in generale?
- Come si distingueva la cultura hurrita dalle altre culture? Quale etnia abitava nella città prima che divenisse hurrita?
- Erano interessati all'astronomia? Avevano uno stile architettonico diverso da quello delle altre città della regione? Esisteva un cimitero per gli antichi hurriti? Com'era? Quando Urkesh ha raggiunto l'apice della sua storia e perché? Quali erano le dimensioni di Urkesh?
- Qual era il nome dell'ultimo re che governò Urkesh?
Lasciare alcune delle loro domande senza risposta è stato emozionante per gli studenti, che hanno iniziato a pensare alle risposte immaginandosi come abitanti dell'antica Urkesh, prendendo esempi e facendo paralleli dalla loro vita moderna.
Le domande si sono gradualmente sviluppate fino ad avere una linea logica, in modo da poter costruire, attraverso le risposte, la storia dell'antica Urkesh. In qualche misura, è stato come scavare di nuovo il sito, con un ritmo più veloce.
Alla fine della formazione, gli studenti sono stati invitati a visitare il sito in modo da poter "vivere la storia" circondati dai monumenti antichi di cui avevano imparato a conoscere le vicende.
La visita è stata organizzata in collaborazione con il nostro archeologo sul campo, Amer Ahmad, che era pronto a fornire ai ragazzi ancora più informazioni sul sito. La visita era aperta ai partecipanti, alle loro famiglie e agli amici.
Durante la visita molti studenti hanno preso l'iniziativa di spiegare alcune caratteristiche del sito o monumenti a cui si erano affezionati ai loro parenti e amici. Altri si sono ispirati al sito e hanno letto una piccola poesia che avevano scritto, davanti al gruppo in visita. Mentre la maggior parte degli studenti "memorizzava" il sito attraverso foto fatte con i loro cellulari, alcuni erano anche interessati a mostrare il sito attraverso il loro account di Instagram, in curdo e in inglese, per invitare altri abitanti delle città vicine a venire a scoprire Urkesh.
La visita al sito ha concluso la Fase 1, e gli studenti sono stati incoraggiati a pensare a una presentazione su ciò che considerano rilevante o interessante per loro dall'antico sito di Urkesh, utilizzando il proprio linguaggio, il proprio talento e la propria creatività.
Italia
A causa del COVID-19 la maggior parte delle scuole in Italia è passata all'apprendimento online. Tale nuovo metodo di apprendimento, unita alla mancanza di una organizzazione preventiva, ha lasciato nella maggior parte degli studenti e dei loro insegnanti un'impressione negativa dell'esperienza online. Pertanto, la fase 1 con il gruppo italiano è stata completamente diversa da quella siriana. Non abbiamo cercato di fare alcun tipo di formazione preventiva sul patrimonio culturale. Ci siamo concentrati, invece, prima di tutto su una discussione in merito alle caratteristiche preferite dai giovani riguardo al loro patrimonio culturale, su ciò che è rilevante per loro e su quali parti comunicherebbero al resto del mondo come rappresentanti della loro identità. Il secondo aspetto su cui ci siamo concentrati è stata la loro capacità di comunicare in inglese. Poiché i partecipanti hanno mostrato difficoltà nel comunicare in questa lingua straniera, abbiamo offerto loro un supporto linguistico per migliorare il loro livello e poter comunicare con i loro coetanei in inglese.
Sulla base dell'interesse comune espresso dai partecipanti italiani, i ragazzi hanno scelto il Teatro San Carlo di Napoli come elemento da presentare ai loro coetanei in Siria. Questo teatro è senza dubbio un monumento importante per la città in cui si trova e per l'intera nazione. Tuttavia, i partecipanti hanno anche elaborato in modo critico le ragioni per cui hanno scelto di considerare questo monumento come interessante per le giovani generazioni di altri paesi. Questo processo li ha aiutati a scegliere gli aspetti preziosi della vita del teatro. La parte più impegnativa per i partecipanti italiani è stata quella di mostrare il ruolo davvero importante del teatro ai loro coetanei in Siria, dove il teatro non fa parte della cultura popolare comune.
Queste sfide hanno spinto i partecipanti a fare un passo indietro rispetto ciò che pensavano sul valore universale dei monumenti e a pensare in modo creativo a come interpretare la propria cultura e l'interesse per gli altri. Questo li ha portati ad approfondire la conoscenza del proprio patrimonio cercando di comunicarlo agli altri.
Grecia: Gli scavi di Corinto
Prima della fase 2, agli studenti è stato chiesto di preparare brevi saggi in inglese che includessero almeno tre fotografie, e di scrivere brevi descrizioni per ciascuna di esse. Il compito comprendeva: un'immagine di un manufatto o monumento archeologico dell'antica Corinto, un'immagine di qualsiasi sito o museo archeologico in Grecia e un'immagine del loro luogo preferito a Corinto. Alcuni studenti hanno scelto il Tempio di Apollo come monumento emblematico dell'Antica Corinto, altri hanno scelto le cariatidi e i kouroi come esempi di statue famose dell'antica Grecia, e la maggior parte degli studenti ha scelto la spiaggia di Kalamia, la spiaggia centrale di Corinto, come luogo preferito.
Come per i partecipanti italiani, anche il gruppo di Corinto è stato "sfidato" a pensare a come rivelare il valore del loro patrimonio ai coetanei siriani che non hanno familiarità con la storia della Grecia antica.